guida con escursionisti all'interno delle Golebd i Fara San Martino

Monastero di San Martino in Valle – Escursione a Fara San Martino


Monastero di San Martino in Valle – Escursione a Fara San Martino


 

Il Monastero di San Martino in Valle, situato nel cuore delle imponenti montagne che circondano il borgo di Fara San Martino, rappresenta uno dei luoghi più suggestivi, misteriosi e ricchi di storia dell’intero territorio abruzzese. Questo antico monastero benedettino, riportato alla luce con gli scavi del 2009,  e incastonato tra le pareti rocciose del Parco Nazionale della Maiella, si fonde armoniosamente con il paesaggio circostante, offrendo un raro esempio di connessione profonda tra l’opera dell’uomo, la spiritualità e la potenza della natura.

Le origini del monastero risalgono al IX secolo, un’epoca in cui la vita monastica si diffondeva lungo l’Appennino come rifugio di preghiera, studio e lavoro. Fondata secondo la tradizione da San Martino stesso o dai suoi seguaci, essa divenne ben presto un importante centro spirituale e culturale per la regione, attirando pellegrini, studiosi e religiosi. 

Oggi, sebbene ridotta a un affascinante rudere, il monastero di San Martino in Valle continua a raccontare la sua lunga e travagliata storia attraverso le sue pietre, i suoi silenzi e l’atmosfera sospesa che avvolge l’intera area. I suoi resti rappresentano una testimonianza preziosa dell’architettura medievale e del monachesimo benedettino, incorniciati da uno scenario naturale di straordinaria bellezza. I visitatori possono addentrarsi tra le gole scavate nella roccia dalle acque del fiume Verde, camminare lungo i sentieri che conducono all’abbazia e lasciarsi trasportare da un senso di meraviglia e contemplazione.

La zona è anche custode di leggende antiche, racconti popolari e memorie tramandate oralmente, che si intrecciano con i dati storici e arricchiscono ulteriormente il fascino del luogo. Si narra, ad esempio, di apparizioni misteriose, passaggi segreti e miracoli legati alla figura di San Martino, che alimentano ancora oggi l’immaginario collettivo e il senso del sacro.

Visitare il monastero di San Martino in Valle non significa solo esplorare un sito archeologico, ma intraprendere un vero e proprio viaggio nel tempo, in un angolo d’Abruzzo dove il sacro e il selvaggio convivono in perfetto equilibrio, regalando un’esperienza indimenticabile a chiunque decida di lasciarsi incantare.

guida con escursionisti all'interno delle Golebd i Fara San Martino


Le Origini del Monastero

Le prime notizie storiche sul Monastero di San Martino in Valle risalgono all’anno 829, quando viene citata tra i possedimenti del monastero di Santo Stefano in Lucania, situato a Tornareccio. La sua donazione fu opera di Pipino il Breve, figura di spicco della dinastia carolingia, che volle così favorire l’espansione del monachesimo nei territori dell’Italia centrale. Nel corso dei decenni successivi, il monastero cambiò più volte amministrazione: nel 844 passò sotto il controllo del vescovo di Spoleto, ampliando la sua influenza religiosa.

Un momento cruciale nella sua storia avvenne nel 1044, quando il conte di Chieti, Credindeo, la cedette al sacerdote Isberto, con l’incarico di fondare un monastero benedettino autonomo. Da quel momento, San Martino in Valle divenne un centro religioso di rilievo per l’intera regione, attirando monaci e pellegrini.

Tuttavia, con il passare dei secoli, il monastero andò incontro a varie vicissitudini: ristrutturazioni, contese sulla proprietà e un lento ma costante declino. Nel 1452 fu ufficialmente soppressa da papa Niccolò V, segnando l’inizio della sua decadenza. Più tardi, nel 1789, venne restituita all’arcidiocesi di Chieti, ma ormai la sua importanza era notevolmente ridotta. Il colpo finale arrivò nel 1818, quando una violenta alluvione travolse l’abbazia, seppellendola sotto una coltre di detriti e decretandone l’abbandono definitivo.

 


Architettura e Resti Visibili

Oggi, ciò che resta del Monastero di San Martino in Valle è un affascinante complesso di rovine che racconta, con grande forza evocativa, la sua antica grandezza. Immersa in un contesto naturale di rara bellezza, tra le pareti rocciose e la vegetazione del Parco Nazionale della Maiella, il monastero si presenta come un luogo sospeso nel tempo, dove la storia si fonde con il silenzio e la pace della natura.

Passeggiando tra i resti, i visitatori possono ammirare un portico a tre arcate, che un tempo fungeva da ingresso e oggi delimita un cortile interno, probabilmente centro della vita monastica. Accanto si può osservare un piccolo campanile a vela, semplice ma armonioso, che si staglia contro il cielo come a voler ricordare la presenza spirituale che un tempo animava questo luogo.

Le fondamenta della chiesa, chiaramente visibili, permettono di immaginare l’antico impianto architettonico: un edificio a tre navate, tipico dell’arte religiosa medievale, con una pavimentazione realizzata in grandi lastre di pietra. Particolarmente affascinante è la navata settentrionale, scavata direttamente nella roccia della montagna. Questo elemento unico testimonia le origini eremitiche del sito, quando i primi monaci cercavano rifugio nella solitudine e nel silenzio della natura, vivendo in stretto contatto con l’ambiente circostante.

Visitare le rovine del monastero significa fare un salto indietro nel tempo e lasciarsi suggestionare da un luogo che, pur nella sua semplicità, continua a trasmettere un senso profondo di spiritualità e bellezza.

Strette gole con escursionista


Gole di San Martino: Natura e Leggenda

Le Gole di San Martino, sono una delle meraviglie naturali più spettacolari dell’Abruzzo. Si tratta di una stretta forra che si snoda per circa 4 chilometri, scavata nel corso di migliaia di anni dalle acque del fiume Verde. Le imponenti pareti rocciose, che in alcuni punti raggiungono i 200 metri di altezza, creano un paesaggio impressionante, quasi surreale, dove il visitatore si sente piccolo di fronte alla maestosità della natura.

Questa formazione geologica è il risultato dell’erosione continua della roccia calcarea da parte dell’acqua, che ha modellato la montagna creando strettoie, passaggi nascosti, cavità e scorci spettacolari. L’ambiente è fresco, ombreggiato e silenzioso, ideale per escursioni, passeggiate e momenti di contemplazione.

Attraversare le Gole di San Martino significa immergersi in uno degli angoli più autentici e selvaggi dell’Abruzzo, dove la forza della natura e la spiritualità dei luoghi si incontrano in un equilibrio perfetto.

Secondo un’antica leggenda popolare, le Gole di Fara San Martino non sono semplicemente il risultato di fenomeni naturali, ma furono create da un miracolo compiuto da San Martino, vescovo di Tours. Si racconta che il santo, colpito dalle difficoltà quotidiane degli abitanti del borgo, costretti a percorrere lunghi e pericolosi sentieri per raggiungere i pascoli e le sorgenti d’acqua in alta montagna, decise di intervenire per alleviare le loro fatiche.

Con un gesto prodigioso, San Martino si rivolse alla montagna e, usando la forza dei suoi gomiti, aprì un varco nella dura roccia calcarea, creando così un passaggio stretto ma praticabile che permetteva alla gente di attraversare le montagne in modo più rapido e sicuro. Le profonde gole che oggi ammiriamo, incastonate tra pareti alte fino a 200 metri, sarebbero dunque nate da questo atto di generosità e potere divino.

Ancora oggi, percorrendo il sentiero che attraversa le gole, molti pellegrini e visitatori camminano nel silenzio, avvolti dalla suggestione di un luogo che unisce natura selvaggia e spiritualità, dove la leggenda si intreccia con la realtà.

 


La Geologia delle Gole

Dal punto di vista geologico, la montagna di Fara San Martino offre uno spettacolo naturale straordinario, grazie all’erosione carsica che ha modellato il paesaggio nel corso di milioni di anni. Le pareti rocciose delle Gole, costituite principalmente da calcari del Cretacico inferiore, sono caratterizzate da una varietà di formazioni geologiche, tra cui numerose cavità, fessure e strutture erosive che raccontano la lunga storia di trasformazione della terra. Questi calcari, risalenti a circa 100 milioni di anni fa, sono il risultato della sedimentazione di materiali provenienti da mari antichi, che successivamente si sono induriti e trasformati in rocce dure e resistenti.

Inoltre, la presenza di fossili marini nelle rocce di queste montagne è una testimonianza dell’antica origine marina di queste terre. In un lontano passato, circa 100 milioni di anni fa, questa zona era infatti sommersa da un mare caldo, e gli organismi marini che vivevano in quell’ambiente hanno lasciato tracce visibili nei calcari che oggi possiamo ammirare. Questi fossili, che vanno da conchiglie a resti di antichi coralli, sono un ricordo tangibile di come il paesaggio di Fara San Martino fosse radicalmente diverso in un’epoca geologica molto più remota.

Oggi, camminando tra queste formazioni rocciose, si può quasi “sentire” il respiro della Terra, che, attraverso il lento e incessante processo geologico, ha trasformato queste montagne in un luogo di straordinaria bellezza naturale, ricco di storia e mistero.

Gole di Fara San marino eremo di san martino in valle


Il Sentiero H1: Un Percorso Imperdibile per Gli Amanti del Trekking verso la Vetta del Monte Amaro

 

Il sentiero H1, che attraversa le spettacolari Gole di San Martino, è uno dei percorsi più frequentati dagli amanti del trekking, specialmente da coloro che desiderano raggiungere la vetta del Monte Amaro, la cima più alta di tutto il Parco Nazionale della Maiella. Questo sentiero, che si snoda lungo il cuore delle gole, offre un’esperienza indimenticabile, con una varietà di paesaggi che spaziano dalle formazioni rocciose tipiche della zona alle fitte aree boschive. Il dislivello significativo, che supera i 2.000 metri, rende il percorso particolarmente impegnativo, ma anche molto gratificante per i più esperti escursionisti, che raggiungono la vetta per ammirare uno dei panorami più belli dell’intero Parco.

Attraversamento di escursionisti nelle gole

L’Abbazia di San Martino in Valle, con la sua storia millenaria, la bellezza naturale delle Gole di San Martino e le leggende che avvolgono il luogo, rappresenta una meta imperdibile per chi desidera immergersi nella cultura e nella natura dell’Abruzzo. Un luogo dove storia, spiritualità e natura si intrecciano, offrendo un’esperienza unica e indimenticabile.

Per visitare le Gole è strettamente consigliato l’utilizzo di un caschetto di protezione.

 

Se desideri organizzare un’escursione in compagnia delle nostre guide CONTATTACI!

Ti guideremo alla scoperta delle Sorgenti dell’Aventino e di qualsiasi località all’interno del Parco della Maiella!

+39 376 159 4011

 


Se desideri scoprire di più su cosa fare a Palena o prenotare un’attività in natura / un’abitazione a Palena puoi contattarci per ricevere maggiori informazioni


 

PRENOTA ORA 👈            SCOPRI DI PIU’👈

Per scoprire altre attività e conoscere i sentieri più belli d’Abruzzo..

Segui su Instagram: @maiellaescursioni 👈 (Aggiornamenti su trekking ed escursioni)

 


Beatrice Gizzo 09/05/2025